MEETING BCE
Ci siaspetta che la BCE effettuerà un altro aumento di 75 punti base, l’attenzione sarà però sul percorso futuro eitassidi interesse.
27.10
PIL US
Il PIL dovrebbe crescere del2,3%dopo la contrazione del trimestre precedente, potrebbero però esserci sorprese se ildeflatore delPIL non diminuirà come previsto (dal9,0% al5,3%).
27.10
CPI EUROZONA
Dopo ilforte calo negli ultimidue mesi dei prezzi dell’energia, l’inflazione nell’UE mostrerà segni di diminuzione?
31.10
MEETING FOMC
Cresce l’aspettativa che la Fed ac cenni a un possibile rallentamento del ritmo dei rialzideitassi. Il mercato rimarrà deluso?
02.11
- Le dimissioni di Truss hanno contribuito a calmare i mercati finanziari, in particolare i Gilt britannici, i cui rendimenti stanno tornando a livelli più normali.
- I primi passi di Giorgia Meloni come premier e la composizione del suo governo non stanno spaventando i mercati, permettendo una riduzione dello spread BTP-Bund.
- Al contrario il terzo mandato di Xi e l’inserimento dei suoi fedelissimi negli organi di governo del Partito Comunista Cinese, fanno temere una deriva autoritaria in Cina.
Gli eventi politici hanno continuato a guidare i mercati finanziari nelle ultime settimane.
Dopo aver provocato forti turbolenze sui mercati e aver costretto la banca centrale britannica a salvare i fondi pensione del paese, Liz Truss ha cercato di tenere a galla il suo governo licenziando il suo fedele ministro delle finanze Kwasi Kwarteng e sostituendolo con Jeremy Hunt, che ha subito chiarito che avrebbe ripristinato la politica fiscale, calmando i mercati finanziari.
Tuttavia, i danni causati sono stati di tale portata che la stessa Truss è stata costretta a dimettersi, passando alla storia come il primo ministro britannico con il mandato più breve in assoluto. Sono ora in corso le consultazioni tra i Tories per la nomina del nuovo primo ministro, che probabilmente sarà Rishi Sunak, il quale aveva affermato che le proposte di Liz Truss avrebbero causato problemi ai mercati finanziari e si è mostrato favorevole a politiche economiche più ortodosse.
Grazie a questi sviluppi, i tassi dei Gilt britannici sono rapidamente scesi, ritracciando gran parte dell’impennata verificatasi subito dopo il piano fiscale di Liz Truss.
La ripresa dei titoli di Stato britannici ha avuto effetto benefico anche sui BTP italiani, che in precedenza erano stati pesantemente venduti per il timore che la nuova amministrazione Meloni avesse potuto seguire le orme del governo Truss.

Fonte: Bloomberg

Fonte: Bloomberg
In realtà, a parte un breve diverbio con l’ex premier Berlusconi, ormai superato, il nuovo primo ministro italiano ha nominato i membri del nuovo governo alla fine della scorsa settimana e nessuno degli incarichi ha suscitato il timore che la nuova amministrazione voglia essere in contrasto con l’Europa.
Lo spread BTP-Bund, che si stava già timidamente riprendendo dalla caduta del governo Truss, si è ulteriormente compresso ed è probabile che continuerà a ridursi nelle prossime settimane.
L’evento politico più importante, tuttavia, è stato il 20° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC), svoltosi lo scorso fine settimana. Si tratta di un incontro fondamentale in cui viene nominato il segretario generale del Partito e vengono riviste le composizioni del Politburo e del Comitato Permanente del Politburo (CPS).
Dopo il controverso regno di Mao Zedong, il fondatore della Repubblica Popolare Cinese, di cui ha mantenuto la leadership dalla fondazione nel 1949 fino alla morte nel 1976, il Partito aveva stabilito nella sua costituzione che nessuna persona avrebbe potuto governare per più di due mandati (10 anni in totale) insieme ad altri meccanismi per impedire a chiunque di assumere un potere dominante. Questi meccanismi di salvaguardia sono stati eliminati nel 2018 quando Xi Jinping, segretario generale del PCC dal 2012, il cui mandato scadrà nel 2022, ha fatto rimuovere dalla costituzione il limite massimo di due mandati. Questo gli permetterà di rimanere in carica a tempo indeterminato, forse anche per il resto della sua vita.
Da quando è stato nominato Segretario del Partito nel 2012, Xi ha gradualmente epurato il partito da chiunque potesse candidarsi contro di lui o essergli contrario. Non sorprende che durante questo congresso, Xi sia stato confermato per un terzo mandato e abbia potuto rivedere completamente la composizione del Politburo e del Comitato Permanente del Politburo (CPS), inserendo molti dei suoi fedelissimi. Per quanto riguarda il più significativo dei due, il CPS (il CPS è il livello più alto nella gerarchia del Partito Comunista Cinese, seguito dal Politburo; i membri del CPS sono anche membri del Politburo) continua a essere composto da sette membri. Sei di questi sono stretti alleati di Xi, il che gli permetterà di mantenere il controllo totale del Paese. Inoltre, il numero record di 24 membri del Politburo – più della metà – è stato sostituito durante questo Congresso.
Xi ha anche voluto chiarire che il suo potere deve rimanere incontrastato. A tal proposito, Hu Jintao è stato ufficialmente allontanato dal Congresso per motivi di salute, nonostante il filmato che lo ritrae (censurato in Cina) provi il contrario. Due precedenti membri del CPS, il premier Li Keqiang e Wang Yang, non sono stati riconfermati nonostante l’età avrebbe permesso loro di svolgere un altro mandato di cinque anni. Per avanzare alla leadership del partito e alla presidenza nel 2012, Xi aveva dovuto competere con Li, un sostenitore di Hu Jintao.
La rimozione di Li Kequiang dal CPS implica anche che non sarà riconfermato come premier nel marzo del prossimo anno. Il suo ruolo sarà probabilmente assunto dal capo del partito di Shanghai, Li Qiang, che è stato il primo membro del CPS a camminare dietro Xi domenica, posizione solitamente riservata al vice premier, rendendo evidente il suo rango di secondo in comando nella leadership del Paese, nonostante non abbia mai ricoperto il ruolo di vice premier. Li Qiang è il capo del partito di Shanghai e si è guadagnato la notorietà per aver attuato uno dei più controversi e lunghi lockdown (due mesi) nella città più grande del Paese.

Fonte: Bloomberg

Fonte: Bloomberg
Senza entrare troppo nei dettagli, gli sviluppi del fine settimana dimostrano che la Cina sta intraprendendo un percorso verso una leadership significativamente più autoritaria, in cui non ci sono meccanismi di controllo e bilanciamento o persone di spicco che possano opporsi a Xi, qualora volesse attuare decisioni discutibili di politica interna o estera.
Ad esempio, la promozione di Li Qiang potrebbe implicare un ulteriore rinvio dell’allentamento delle misure di lockdown; il perseguimento degli obiettivi di «prosperità comune» potrebbe richiedere ulteriori misure ostili al mercato; l’aver ribadito che per la Cina è prioritario proteggere la propria sicurezza e i propri interessi nazionali (con chiaro riferimento allo status di Taiwan come parte integrante della Cina) potrebbe portare a un inasprimento del conflitto con gli Stati Uniti.
Non sorprende che lunedì l’Hang Seng China Enterprises Index, che raggruppa i titoli cinesi quotati a Hong Kong, sia sceso del 7,3% a seguito di un congresso del PCC, registrando la peggiore performance dalla sua nascita nel 1994, mentre il Nasdaq Golden Dragon China Index, che raggruppa i titoli cinesi, ha registrato la più grande flessione di sempre, con un crollo del 14% e la cancellazione di oltre 90 miliardi di dollari di valore di mercato. Sul mercato valutario, lo yuan onshore è sceso avvicinandosi alla fascia di oscillazione del 2%rispetto al valore fissato.
Nonostante queste forti reazioni dei mercati cinesi, i mercati occidentali finora sono rimasti resistenti, concentrandosi maggiormente sugli sviluppi incoraggianti nel Regno Unito e in Italia. Nel medio termine, sarà più facile capire se la reazione dei mercati cinesi sia stata puramente emotiva e non ci fossero buone ragioni per preoccuparsi, o se gli sviluppi in Cina potranno avere ricadute sull’economia globale e sui mercati finanziari.
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